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PARANORMALE
Il miracolo svelato
Nicola Nosengo
Aldilà,
fantasmi miracoli...che c'entrano con la scienza?
C'entrano eccome, dicono Silvano Fuso e Luigi Garlaschelli.
Perché solo la scienza può mettere
alla prova le affermazioni di maghi, medium e santoni:
a volte dimostrando l'assoluta mancanza di prove
che i fenomeni in questione siano mai realmente
avvenuti, altre volte scoprendo che di paranormale
c'è ben poco e che si tratta di fenomeni
facilmente riproducibili in laboratorio. Questo
il tema della conferenza "Comunicare con l'aldilà
e altri miracoli" che si terrà nell'ambito
del Festival della Scienza di Genova.
Fuso e Garlaschelli sono membri del Cicap (Comitato
Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul
Paranormale) e sono entrambi chimici. Non a caso,
perché molti dei fenomeni considerati paranormali
o miracolosi hanno a che fare con trasformazioni
di sostanze, perfettamente spiegabili proprio dalla
chimica. Fuso è genovese, collaboratore di
diverse riviste e segretario della sezione Liguria
del Cicap. Si è interessato in particolare
agli spiriti e l'aldilà, partecipando a diverse
sedute spiritiche per smascherare i trucchi usati
dai medium quando "trasmettono" messaggi
da persone scomparse.
In certi casi, spiega Fuso, è sicuramente
suggestione: alcuni soggetti confondono i propri
desideri con la realtà e quindi travisano
i fatti. Ma in altri casi il paranormale è
solo frutto di abili trucchi, tanto che spesso
illustri scienziati sono stati ingannati da abili
impostori. Per questo motivo nelle indagini sul
presunto paranormale è fondamentale la
collaborazione con gli illusionisti. Essi, infatti,
a differenza degli scienziati, conoscono bene
i trucchi e possono facilmente smascherare chi
cerca di spacciarli per autentici fenomeni paranormali.
Talvolta accade anche che vengano considerati
paranormali alcuni fenomeni perfettamente normali
che hanno semplicemente la caratteristica di essere
insoliti e di contrastare le nostre aspettative.
Ad esempio, il movimento del piattino durante
le classiche sedute spiritiche è perfettamente
interpretabile in termini di "reazioni ideomotorie",
ovvero i movimenti muscolari involontari che ognuno
di noi compie senza rendersene conto. Questo fenomeno
venne studiato già nell'Ottocento
dal chimico francese Michel-Eugene Chevreul e
dal fisico inglese Michael Faraday. "Tutti
gli studi scientifici condotti fino a oggi sui
presunti fenomeni spiritici hanno sempre fornito
risultati terribilmente deludenti", conclude
Fuso. "Le manifestazioni spiritiche o sono
frutto di semplice suggestione, o di trucchi deliberatamente
attuati da medium privi di scrupoli, o sono in
ogni caso fenomeni perfettamente normali interpretabili
senza bisogno di tirare in ballo l'aldilà".
Luigi Garlaschelli, ricercatore all'Istituto
di Chimica Organica dell'Università di
Pavia, ha invece una vera e propria passione per
i miracoli, e riproduce quelli più famosi
nel suo laboratorio. Il miracolo del sangue di
San Gennaro per esempio, che secondo lo studioso
semplicemente non è sangue, ma una sostanza
'tissotropica' che, se agitata, passa dallo stato
solido allo stato liquido. Nel suo laboratorio
di Pavia il chimico ha un ostensorio in tutto
e per tutto simile a quello di Napoli con cui
riproduce a richiesta il miracolo. Altro esempio
è il miracolo di Bolsena (luogo in cui
nel 1264 apparvero su un'ostia consacrata macchie
di sangue), legato in realtà a un microrganismo
che attacca i farinacei (e l'ostia è fatta
di farina) producendo macchie rosse. Per finire
con il pianto della Madonna di Siracusa: nella
città siciliana, dal 29 agosto al 1 settembre
del 1953 una statua della Vergine pianse lacrime
salate. Ma provate a costruire una testa di gesso,
impregnarla d'acqua e smaltare la superficie esterna,
dice Garlaschelli. Basta praticare poi un foro
in prossimità dell'occhio e la statua inizia
a piangere.
Tra un miracolo e l'altro Garlaschelli non risparmia
neanche i fachiri, e schiaccia un pisolino sul
letto di chiodi che si è costruito. I chiodi
sono più di 200, e proprio nel loro numero
e nella distanza tra l'uno e l'altro sta il trucco:
basta che il peso venga distribuito in modo omogeneo
e la pressione esercitata da ogni chiodo è
troppo piccola perché esso possa conficcarsi
nella carne.
Il punto, ribadiscono entrambi i protagonisti
di questa conferenza, non è criticare la
fede religiosa in quanto tale, ma imparare a utilizzare
gli strumenti che la scienza ci mette a disposizione
per riconoscere trucchi e impostori.
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Comunicare
con l'aldilà e altri miracoli
Mercoledì 29 ottobre 2003
Facoltà di Architettura nell'aula Polivalente di
San Salvatore
Ore 18.00
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