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28
ottobre 2003
Oltre la fisica
Francesco Tomasinelli
Può
sembrare insolito affiancare lo studio delle particelle
elementari a quello della cosmologia e dell'universo.
Eppure è quanto ha fatto Tullio Regge,
docente di Teoria della Relatività dell'Università
degli Studi di Torino, nella conferenza Oltre
la fisica, tenuta lunedì 27 alle 15 nell'Aula
San Salvatore della facoltà di Architettura,
gremita di studenti e appassionati. "Lo
studio dei fenomeni naturali è un lavoro
multidisciplinare – ha esordito - dove ogni
disciplina garantisce un suo apporto". L'esame
delle particelle elementari, uno dei campi più
attuali della fisica moderna, si è sviluppato
grazie a passaggi successivi: dalle rappresentazioni
più macroscopiche e comprensibili, come le
molecole, si è arrivati agli atomi, poi a
neutroni, protoni ed elettroni.
La nuova sfida della fisica è lo studio dell'infinitamente
piccolo. Gli acceleratori di particelle hanno consentito
l'individuazione di unità elementari ancora
più minute degli atomi: i quark. E' probabile
che nuovi studi ci portino ancora più in
là: non sembra esserci una particella troppo
piccola e "definitiva". "Ma ciò
che salta subito agli occhi - spiega Regge –
è che questi nuovi livelli non sono sempre
più semplici di quelli che vanno a spiegare,
anzi spesso risultano più complicati e portano
nuovi interrogativi".
Una forte analogia si ottiene con la cosmologia,
il cui studio è fortemente connesso con quello
della fisica delle particelle. "Se si moltiplica
ogni volta la distanza coinvolta per 10.000, dal
pianeta terra si passa alla luna, al sistema solare,
alla stella più vicina, agli ammassi galattici
e così via fino ai confini conosciuti dell'universo.
Le grandi distanze coinvolte portano però
diverse implicazioni interessanti. "L'osservazione
di una stella situata a 1000 anni luce di distanza
da noi ci fornisce l'immagine dell'oggetto come
appariva 1000 anni fa. Tanto infatti impiega la
luce a raggiungerci. In pratica, più uno
strumento è evoluto e vede lontano, tanto
più vecchia risulta l'immagine della stella
oggetto della nostra osservazione. L'universo non
è statico, ma costituito da unità
che si allontanano progressivamente da miliardi
di anni dopo l'esplosione primordiale detta big-bang".
"Non è stato facile arrivare a queste
straordinarie scoperte - conclude Regge. La scienza
ha fatto molto errori nel suo cammino, ed anche
la teoria più recente può solo fornire
la spiegazione "meno imperfetta" di un
fenomeno. La forza del procedimento scientifico
risiede nella possibilità di imparare dai
propri errori e da queste imperfezioni, per fornire
un quadro ogni volta più fedele, ma non necessariamente
definitivo". |
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26 ottobre
2003
Denis Guedj, matematica
a teatro
Laura Santini
Uno scienziato che scrive romanzi e drammi. Un uomo
con un progetto: nutrire la letteratura con i drammi
e le tragedie della scienza.
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26 ottobre 2003
Cavalli Sforza star del
Festival
Laura Santini
Un'autobiografia per parlare di ricerca e studi
sull'evoluzione umana. Un genovese scienziato riempie
la Sala del Maggior Consiglio.
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25 ottobre 2003
Le meraviglie della scienza
Giorgio Boratto
Quando l'animazione scientifica diventa gioco. Nel
Munizioniere del Ducale la mostra che svela la realtà
delle cose.
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