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30
ottobre 2003
Segway tra natura e scienza
Giorgio Boratto
Ieri,
con l'occasione del Festival della Scienza,
ho avuto l'occasione di provare il Segway,
monopattino super intelligente capace
di farci muovere sfruttando le nostre "inclinazioni"
fisiche e mentali: questa macchina è un concentrato
di scienza applicata, una specie di diavoleria tecnologica
che, in silenzio, elabora i comandi del cervello
e del corpo.
Chissà se nel nostro futuro prossimo venturo
non ci siano queste ruote al posto dei piedi…ricordo
che qualche anno fa una domanda su che cosa servissero
i piedi faceva rispondere ad un bambino: "Il
piede sinistro per schiacciare la frizione e frenare,
quello destro per accelerare". Pochi giorni
fa però si è saputo che, per un difetto
del software (il programma interno), c'è
chi ha sbattuto la testa per terra: in concomitanza
dello scarico delle batterie elettriche il monopattino
impazziva.
Un po' la necessità di verificarne l'affidabilità
e un po' il prezzo (4700 euro),
il Segway dovrà attendere: forse i nostri
piedi continueranno a non avere sostituti; però
provando l'invenzione, dell'americano Dean
Kamen, per un momento ho provato il brivido
di un pezzo di futuro oggi, al Festival della Scienza.
Sempre ieri, poi, ho assistito alla conferenza di
Giulio Manuzio, ordinario di fisica
applicata dell'università genovese, sulla
matematica nel mondo della natura. Un'ora circa
di conversazione per arrivare a rispondere ad una
domanda: l'ippogrifo o Dumbo, il cavallo e l'elefantino
volanti, sono possibili creature della natura? Beh,
forse tutti avremmo risposto no senza essere scienziati,
ma certo il perché della risposta con le
argomentazioni delle leggi matematiche e fisiche
non saremmo stati in grado di darlo.
Ci si è chiesto anche perché la natura
non ha prodotto un animale più grande dell'elefante.
"Semplice", ci ha spiegato il professor
Manuzio, "perché non ci sarebbero zampe
possibili a sostenerlo e insieme a muoverlo".
E noi, mi sono domandato, potremmo avere allora
delle ruote al posto dei piedi?
Mi è dispiaciuto non averglielo chiesto,
chissà se la ruota incorporata negli animali,
che finora non esiste, sarà possibile dopo
l'uomo. D'altronde, tutto ruota e l'invenzione della
ruota ha portato un grande avanzamento tecnologico;
la natura che ci ha fornito di molte forme sferiche
(vedi i pianeti) domani ci darà senz'altro
qualche rotella al posto giusto. |
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