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30
ottobre 2003
La guerra del fuoco
Nella
cornice dell'Aula Polivalente San Salvatore, alle
ore 10 si è tenuta una tavola rotonda intitolata
La
guerra del fuoco.
Franco Foresta Martin, Redattore
scientifico del Corriere della Sera, ha animato
il dibattito che ha visto coinvolti nell'ordine:
Gennaro De Michele, Responsabile
ENEL Ricerca; Antonio D'Alessio,
docente d'Ingegneria Chimica all'Università
Federico II di Napoli; Eliseo Ranzi,
docente di Impianti Chimici al Politecnico di Milano;
Leonardo Castellano, docente di
Fisica Numerica e Tecniche di Simulazione per il
polo didattico e di ricerca di Crema; Peter
Roberts, direttore dell'International Flame
Research Foundation; Guido Saracco,
docente di Impianti Chimici al Politecnico di Torino.
Il titolo della tavola rotonda prende spunto da
un film dei primi anni '80, nel quale si racconta
la difficile scoperta del fuoco da parte di tre
uomini primitivi e la difficoltà di mantenere
la fiamma viva. Sappiamo che l'uomo da 50 milioni
di anni utilizza il fuoco come fonte di calore ed
energia ma i processi chimici attivi nella combustione
sono ancora, in buona parte, misteriosi. Bisogna
imparare a controllare la fiamma in modo tale da
controllare gli inquinanti che ogni combustione
rilascia nell'ambiente. "Dobbiamo fare
il processo di ossidazione senza ossidare l'azoto
– ha dichiarato De Michele –, per fare
questo bisogna continuare gli studi sulla combustione
che da anni sono arenati. È l'unica via per
ridurre davvero l'inquinamento".
Infatti, nella fiamma oltre che all'emissione di
ossido d'azoto è presente un altro nemico
della salute. Si tratta delle nanoparticelle. D'Alessio
si è incentrato proprio su questa problematica:
"Questo particolato molto sottile si emana
con ogni tipo di combustione. La stessa mortalità
umana è correlata alla presenza di particolato
sottile nell'aria e più le particelle sono
piccole più l'effetto è forte".
L'obiettivo finale di ogni ricerca sulla fiamma
è quello di bruciare qualsiasi combustibile
con emissione zero (tranne CO2). L'unico modo per
ottenere questo ambizioso risultato è quello
di analizzare la chimica della combustione. Castellano
ha mostrato in che misura un modello matematico
può aiutare in questo tipo di ricerche, mentre
Roberts ha mostrato alla platea i suoi studi sulla
forma della fiamma, con particolare attenzione alla
sua aererodinamicità.
La ricerca, presentata da Castellano, di un boiler
il meno inquinante possibile è stata un'esplicazione
pratica e quotidiana degli effetti sulla nostra
vita di questi studi sul fuoco.
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27 ottobre
2003
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29 ottobre 2003
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29 ottobre 2003
Beautiful Minds
Dagli studi di Hilbert alla matematica di oggi.
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