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30
ottobre 2003
Comunicare con l'aldilą
Laura Santini
Ancora
una sala gremita, l'aula polivalente di San Salvatore,
ieri, mercoledì 29 ottobre, questa volta
in occasione della conferenza di Silvano Fuso, docente
di chimica e segretario del CICAP - Comitato Italiano
per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
– della Liguria e Luigi Garlaschelli, chimico,
ricercatore all'Università di Pavia e responsabile
delle indagini del CICAP. I due studiosi hanno fatto
il punto della situazione sul tema Comunicare
con l'aldilà e altri miracoli,
ovvero esposto, il primo, i risultati delle indagini
che la comunità scientifica svolge ormai
da più di 120 anni sui presunti fenomeni
medianici e, l'altro, Luigi Garlaschelli, i risultati
delle verifiche su alcuni fenomeni fisici ritenuti
straordinari, come la liquefazione miracolosa del
sangue di alcuni santi (San Gennaro, San Lorenzo
e San Pantaleone), le statue che piangono o bevono
e le ostie che sanguinano.
Date le premesse secondo cui gli esseri umani vorrebbero
sopravvivere alla morte, desiderano ricongiungersi
con i propri cari defunti e, quindi, comunicare
con l'aldilà, Silvano Fuso e Luigi Garlaschelli
hanno precisato che la scienza non si occupa dell'aldilà
né di metafisica, si propone bensì
di osservare e studiare i fenomeni empirici che
si presumono prodotti in circostanze paranormali
o miracolose per accertarne l'origine e l'eventuale
riproducibilità. Silvano
Fuso ha delineato una breve storia dello
spiritismo (nato a metà del XIX secolo in
America), una corrente di pratiche paranormali che
si propone di entrare in comunicazione pratica con
i trapassati, sottolineando come la scienza ha tutto
l'interesse a seguire questi fenomeni. Osservare
il lavoro dei cosiddetti medium (individui che sostengono
di poter fare da tramite), nell'eventualità
che un fenomeno sia verificabile empiricamente e
quindi, date certe condizioni, riproducibile in
laboratorio, è un campo scientifico degno
della massima attenzione. Fino ad oggi, tuttavia,
le verifiche hanno solo portato a smascherare trucchi
e impostori o tutt'al più a evidenziare le
cosiddette "azioni ideomotorie", involontari
movimenti muscolari che permettono di produrre segni,
scritture o movimenti di oggetti. Altro discorso
va fatto per la "psicofonia", una pratica
per registrare presunte voci dell'aldilà.
Dopo alcune ricerche, si è giunti alla conclusione
che si tratta in molti casi di registrazioni fatte
in buona fede, ma di rumori dell'ambiente o di segnali
elettromagnetici, captati da apparecchi non sufficientemente
schermati, a cui si aggiunge un forte desiderio
di credere che fa si che anche il suono più
astruso acquisti un significato. L'indagine sui
fenomeni medianici, cominciata negli anni '20 (dalla
rivista Scientific American), ha coinvolto
importanti scienziati, ma anche illusionisti professionisti
del calibro di Harry Houdini, che hanno prestato
la loro arte per mettere alla prova le affermazioni
e gli strumenti dei medium. Luigi
Garlaschelli ha invece dedicato il suo
intervento ai fenomeni miracolosi, cioè a
quelle manifestazioni che, su intervento della divinità,
si presentano una tantum e che sono quindi più
difficili da verificare. Garlaschelli ha esordito
escludendo i fenomeni di guarigione di Lourdes,
di cui il CICAP non si è mai occupato, e
che sono in calando, l'ultima remissione spontanea
di malattia inguaribile risale a vent'anni fa.
Garlaschelli ha illustrato le ricerche e i risultati
ottenuti, là dove gli è stato permesso
di intervenire, rispetto ad alcuni fenomeni fisici
ritenuti straordinari e che hanno in comune la liquefazione
di sostanze come il sangue di alcuni santi: San
Gennaro, San Lorenzo e San Pantaleone. In tutti
questi casi ci sono dei reliquiari che contengono
un liquido in grado di passare dallo stato solido
a quello liquido in particolari circostanze o date
del calendario. Nel caso del Sangue di San Gennaro
si è riusciti a evidenziare la forte somiglianza
con una sostanza reperibile in natura (esiste come
minerale sui vulcani attivi), già trecento
anni fa, che si chiama "sostanza tixotropica"
la quale, se sottoposta a urto, diventa liquida,
se lasciata ferma torna ad uno stato solido. Le
sostanze tixotropiche si possono ottenere anche
in laboratorio con una procedura che non richiede
particolari tecniche moderne: "si scioglie
del cloruro ferrico in acqua, si aggiunge del carbonato
di calcio, (polvere di marmo o gusci d'uovo), e
si ottiene l'idrossido di ferro. Purificato, con
passaggio su pergamena, corrisponde per colore e
caratteristiche alla sostanza del reliquiario di
San Gennaro". In altri casi è il controllo
delle temperature dei liquidi a dimostrare un comportamento
non anomalo, ma corrispondente a reazioni normali
verso il caldo o il freddo. Garlaschelli ha spiegato
anche i fenomeni delle statue che piangono o bevono
e delle ostie che sanguinano, per concludere dicendo
che ad oggi non è stata trovata alcuna prova
scientifica che verifichi i miracoli. |
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